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Mark Zuckerberg torna a criticare Apple Store

Mark Zuckerberg, leader di Meta Inc. e creatore di Facebook torna a criticare pubblicamente Apple ed il suo store.

Meta, a detta di molti, è una società morente, dato il grandissimo buco monetario generato dal suo progetto di Metaverso (spacciando un concetto già sviluppato da altre aziende anni fà come novità assoluta), e la conseguente fuga degli investitori.

Come riporta CNBC, durante il vertice DealBook del New York Times di mercoledì, a Mark, CEO di Meta, è stato nuovamente chiesto quali fossero i suoi pensieri riguardo alla politica applicata da Apple sul suo store.

Senza molte sorprese, Mark ha commentato dicendo: “Apple si è in qualche modo rappresentata come l’unica azienda che sta cercando di controllare unilateralmente quali app possono stare su un dispositivo. Non penso che sia un posto sostenibile o buono dove stare“.

Il CEO di Meta ha poi messo a confronto gli store di Apple e Android, dato che quest’ultimo consente il sideload delle App (Non sapendo probabilmente che questa pratica è sconsigliata da Google in quanto espone il dispositivo a grossi problemi di sicurezza, tema che Google ha da poco scoperto essere importante ndr).

Ha continuato dicendo che Android ha sempre fatto in modo che fosse possibile installare store di terze parti (nonostante la nota di cui sopra, avendo grosse carenze di sicurezza a livello kernel), permettendo alle aziende di collaborare direttamente con i produttori di smartphone. Questo è stato anche il nostro impegno nel modo in cui abbiamo costruito la nostra realtà virtuale e cosa intendiamo fare con i nostri visori AR“.

Continuando riguardo alla moderazione dei contenuti sugli store: “Tendo a pensare che non voglio che una persona o un’azienda prenda quelle decisioni, motivo per cui siamo stati i pionieri per le nostre decisioni sui contenuti. Le persone hanno un ente a cui possono fare appello al di fuori della nostra azienda”.

Ricordiamo che sugli store Android è molto facile scaricare app malevoli semplicemente perché questi meccanismi di moderazione sono molto facili da eludere, cosa che su Apple Store non accade dato che le app vengono “spacchettate” e testate da operatori umani che ne testano tutte le funzionalità su dispositivi reali in commercio al momento dell’invio.

Le digressioni di Mark sono frutto del “danno” che le protezioni sulla privacy di Apple hanno portato ai suoi prodotti, bloccando di fatto lo sciacallaggio senza permesso di informazioni e preferenze personali, pratica su cui la sua azienda fonda e per cui ci sono già stati scandali e multe salatissime.

Written By

Andrea è uno sviluppatore PHP classe 1990. Appassionato di tecnologia fin da bambino, si evolve nel tempo come programmatore. "Amo la tecnologia, è il mio lavoro, il mio pane quotidiano, sono appassionato dei prodotti Apple e di tutto ciò che ruota attorno all'ecosistema"

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