Per quanto Apple abbia conquistato il mondo della tecnologia con i suoi dispositivi innovativi, c’è un settore in cui non ha mai veramente sfondato: il gaming. Se si escludono App Store e i giochi mobile su iPhone e iPad, il colosso di Cupertino è sempre rimasto in secondo piano rispetto a Sony e Microsoft, che dominano il mercato delle console e dei giochi per computer.
La prima incursione di Apple nel gaming risale agli anni ‘90 con la console Pippin, sviluppata in collaborazione con Bandai. Tuttavia, si trattò di un vero e proprio fallimento commerciale, abbandonato dopo solo un anno. Da allora, Apple ha preferito puntare sui giochi per dispositivi mobili, integrandoli nell’App Store e rendendo l’iPhone e l’iPad dei veri punti di riferimento per il gaming portatile.
Nel 2015, l’azienda ha provato a rilanciare la sua sfida nel settore, rivitalizzando l’Apple TV con un App Store dedicato e il supporto per alcuni giochi. Tuttavia, la limitata potenza di elaborazione e la mancanza di controlli adatti ha reso questo tentativo poco efficace. Gli sviluppatori di giochi, scoraggiati dalle limitazioni tecniche, hanno preferito dedicarsi ad altre piattaforme, e Apple TV non è mai diventata un competitor credibile per PlayStation o Xbox.
Più di recente, nel 2023, Apple ha presentato il Vision Pro, un visore di realtà aumentata con integrazione di Apple Arcade e supporto per controller di terze parti. Tuttavia, l’assenza di controller specifici per la realtà virtuale ha impedito che il dispositivo si affermasse come piattaforma di gioco completa. Anche su Vision Pro, i giochi di Apple Arcade risultano meno coinvolgenti, lasciando il dispositivo maggiormente orientato a video e attività lavorative leggere.
Ora, però, Apple ha una nuova occasione per lasciare il segno: il lancio del nuovo Mac mini con chip M4 e M4 Pro. Grazie alla sua potenza e alla possibilità di collegarlo facilmente a un setup da salotto, questo dispositivo potrebbe finalmente avere le caratteristiche necessarie per attrarre i gamer.
La Potenza del Mac mini
La versione base del nuovo Mac mini, con un prezzo di partenza di 599 dollari, offre 10 core sia per la CPU che per la GPU, mettendolo sullo stesso livello delle console di nuova generazione come PlayStation 5 e Xbox Series X. Per chi desidera ancora più potenza, il modello M4 Pro da 1.399 dollari supera persino i Mac Pro e Mac Studio di qualche anno fa.
Con almeno 16 GB di RAM e la grafica ray tracing integrata, il Mac mini si presenta come un dispositivo in grado di competere nel settore del gaming. E con l’imminente introduzione del ray tracing anche sul Mac Pro, previsto per il prossimo anno, Apple sta creando uno dei sistemi mainstream più potenti di sempre.
Software e Ottimizzazione per il Gaming
Sul fronte software, Apple ha aggiornato il suo framework grafico Metal, che ora offre prestazioni migliorate per i giochi. macOS include tecnologie avanzate per la grafica, un App Store ben integrato e nuovi strumenti per il porting dei giochi, insieme al supporto per i controller di terze parti, rendendo il Mac mini una piattaforma quasi ideale per il gaming.
La Sfida dei Contenuti
Nonostante i miglioramenti hardware e software, Apple deve affrontare una sfida significativa: la scarsità di titoli di gioco di rilievo disponibili su macOS. Negli ultimi anni, l’azienda ha compiuto alcuni progressi in questo ambito, portando giochi come Death Stranding di Hideo Kojima e annunciando l’arrivo di Cyberpunk 2077. Tuttavia, la libreria di giochi per Mac rimane lontana anni luce da quella di PlayStation e Xbox.
Per Apple e per gli utenti, la speranza è che le nuove specifiche hardware del Mac mini possano finalmente convincere gli sviluppatori a investire nel porting dei titoli AAA su Mac. Se Apple riuscirà in questa impresa, potrebbe finalmente trasformare il Mac in una piattaforma di gaming competitiva, colmando un divario storico che la separa dai giganti del settore.
Con il nuovo Mac mini e i progressi fatti su macOS, Apple è più vicina che mai a diventare un nome di riferimento anche nel gaming su computer. La strada è ancora lunga, soprattutto per quanto riguarda il supporto dei grandi sviluppatori. Tuttavia, l’azienda sembra determinata a riprendersi uno spazio in un settore che fino a poco tempo fa le era quasi del tutto precluso.