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Apple

Apple chiarisce come evitare lo stalking tramite AirTag

Durante l’evento di presentazione degli AirTags, molti si sono chiesti le implicazioni dovute alla privacy qualora un tracker venga nascosto nel veicolo, in una borsa ecc di una possibile persona vittima di stalking.

Durante lo stesso, Apple ha predetto che AirTag avrebbe avvisato l’utente nel caso un AirTag no n associato a lui condivideva la posizione con il suo iPhone.

Ora l’azienda cerca di fare chiarezza sul fattore privacy, anche a seguito delle preoccupazioni espresse da alcune organizzazioni no profit che si occupano della prevenzione di violenza sulle donne.

Apple ha posto tre livelli di protezione per la privacy. I dispositivi iOS possono rilevare se un AirTag è vicino ad un iPhone non registrato con lo stesso se questi condividono la stessa posizione per un certo periodo di tempo.

Ma cosa succede se l’utente non ha un iPhone? Gli AirTags sono progettati per emettere un suono di allarme trascorsi tre giorni lontano dall’iPhone proprietario.

Come ultimo livello di protezione, se un utente rileva un AirTag sconosciuto, può appoggiarlo vicino al proprio iPhone e seguire le istruzioni a schermo per disabilitarlo, ovviamente quest’ultimo può essere riabilitato poi dal proprietario.

Apple ha anche aggiunto che, quando un utente ignaro di essere tracciato si avvicina all’indirizzo di casa (impostato nella scheda Io di iPhone) o un indirizzo visitato di frequente (come il posto di lavoro o, ad esempio quello dei parenti) lo stesso riceverà un avviso nel caso vi sia un tracker che segue i suoi movimenti.

Tutto ciò però pone un grosso limite, gli utenti Android non sono protetti, l’unica soluzione in questo caso è il suono di allarme emesso dall’AirTag dopo 3 giorni (limite che, non si esclude Apple decida di diminuire con un aggiornamento). Purtroppo di base Android non tiene alla privacy dell’utente e creare un sistema unico di rilevamento potrebbe essere difficile.

Staremo a vedere come Apple deciderà di arginare il problema tanto a cuore in questi giorni, nonostante i tracker GPS e microspie sono da sempre sul mercato e nessuno se ne preoccupa nonostante la facilità con cui possano essere reperiti.

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Andrea è uno sviluppatore PHP classe 1990. Appassionato di tecnologia fin da bambino, si evolve nel tempo come programmatore. "Amo la tecnologia, è il mio lavoro, il mio pane quotidiano, sono appassionato dei prodotti Apple e di tutto ciò che ruota attorno all'ecosistema"